No alla violenza contro le donne: abbattiamo gli stereotipi investendo sulla comunità educante
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebre il 25 novembre, Crescere al Sud ribadisce la necessità di investire in politiche e percorsi educativi che permettano di abbattere gli stereotipi e la violenza legati alle differenze di genere.
Nelle regioni del sud Italia, così come nel resto del nostro Paese, bambine e ragazze non hanno le stesse opportunità dei loro coetanei maschi. Per le donne è più difficile ambire ad un lavoro e ad una adeguata retribuzione. Le ragazze, più dei ragazzi, sono vittime di bullismo e violenza.
L’alleanza Crescere al Sud ha abbandonato, nella sua attività di advocacy, linguaggi e pensieri neutri, convinta che in Italia le disuguaglianze di genere si possono eliminare solo partendo dalla consapevolezza che esiste una forte asimmetria. I dati, infatti, ci dicono che dall’inizo del 2016 sono già 116 le donne uccise da mariti, fidanzati, compagni o altri familiari. Di queste 30 solo nelle regioni del sud.
Crescere al Sud chiede alle istituzioni e alla politica di investire sulla comunità educante: gli educatori, gli operatori sociali, la scuola e quanti si occupano di percorsi formativi devono essere messi nella condizione di lavorare con i minori per registrare il loro disagio e prevenire la violenza.
La scuola – in particolar modo – deve assumere un ruolo fondamentale nella lotta alla violenza di genere, creando dei percorsi e degli spazi dedicati all’educazione sentimentale, alla sessualità responsabile e al rispetto delle diversità. Percorsi pensati per favorire una continuità tra scuola e ambiente familiare.
Partendo da queste proposte, Crescere al Sud sostiene e difende con forza la voce di tutte le donne, ragazze e bambine e di quanti, lottando contro ogni forma di violenza, contribuiscono al cambiamento culturale e sociale del nostro Paese, nel rispetto della libertà , dei diritti e della dignità di tutte e tutti. Non una di meno!