Crescere al Sud: da progetto ad associazione. Lecce 4/5 marzo 2017

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Crescere al Sud: da progetto ad associazione

Lecce- 4/5 marzo 2017

Grand Hotel Tiziano – via Porta d’Europa

Le organizzazioni e gli enti del terzo settore aderenti a Crescere al Sud si incontreranno a Lecce, il 4 e 5 marzo, per definire lo statuto della nascente associazione, ragionare sull’osservatorio sulla condizione dei minori nel sud Italia che la rete vuole promuovere e stabilire le linee programmatiche su comunità educante e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Contestualmente, i ragazzi e le ragazze di CaS continueranno il loro percorso di riflessione e consapevolezza sui pro e i contro dei territori che abitano e parteciperanno a un workshop fotografico durante il quale si analizzerà l’importanza della foto come strumento di azione sociale.

I partecipanti al seminario, aderenti a Crescere al Sud, potranno prenotare l’albergo al link http://www.grandhoteltiziano.it/crescere_al_sud_2017/

PROGRAMMA

VENERDÌ 3 MARZO 2017

arrivo a Lecce pomeriggio/sera

ore 20.30 cena di benvenuto

ore 21.30 passeggiata per la città

 

SABATO 04 MARZO 2017

ore 9.30 Apertura dei lavori

introduzione a cura della Cabina di Regia di CaS

ore 10.00 gruppi lavoro

Gruppo Statuto – modera Francesco Mollace, portavoce nazionale CaS

Gruppo Osservatorio – modera Danilo Conte, referente CaS Puglia – con la partecipazione dell’Università del Salento, Dipartimento di Storia, Società e studi sull’uomo

Gruppo Comunità educante e diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – moderano Andrea Morniroli, portavoce nazionale CaS e Angelica Viola, referente CaS Campania

ore 12.30 condivisione dei lavori di gruppo su osservatorio e comunità educante – coordina Pasqua De Candia, referente CaS Sicilia

ore 13.15 pranzo

ore 14,30 plenaria – Dialogo e confronto su Crescere al Sud e protagonismo giovanile con i ragazzi e le ragazze della rete – coordinano Lucia Ambrosino, referente Cas Calabria e Cristina Gasperin, responsabile Protagonismo giovanile CaS

ore 15,45 plenaria – verso la costituzione dell’associazione “Crescere al Sud”, presentazione e condivisione dello statuto – a cura del gruppo statuto

ore 17,30 conclusioni a cura dei portavoce nazionali di CaS Andrea Morniroli e Francesco Mollace

ore 20.30 cena

IN PARALLELO I RAGAZZI E LE RAGAZZE DELLA RETE…

Ore 10.00 Identità della rete – Chi siamo? Qual è il nostro manifesto?

Ore 11.00 aggiornamenti regionali – cosa stiamo facendo? Quali temi ci interessano?

Ore 13.00 chiusura dei lavori e appuntamenti del pomeriggio

Ore 13.15 Pranzo

ore 14,30 plenaria – Dialogo e confronto su Crescere al Sud e protagonismo giovanile con i ragazzi e le ragazze della rete – coordinano Lucia Ambrosino, referente Cas Calabria e Cristina Gasperin, responsabile Protagonismo giovanile CaS

Ore 15.45 workshop fotografico “La città che vorrei” cosa comunichiamo con una fotografia? A cura del fotografo Danilo Garcia Di Meo

ore 18.00 chiusura dei lavori

Ore 20.30 cena

Ore 21.30 passeggiata in città

 

DOMENICA 5 MARZO 2017

Ore 9.30 Comunicazione – come comunichiamo? Cosa comunichiamo?

Ore 10.30 seconda parte workshop “la città che vorrei” … idee su cui lavorare!

Ore 12.30 Partecipazione ai festival – chi? Come? Dove? E perché?

Ore 13.00 chiusura dei lavori

Ore 13.30 pranzo

Nel pomeriggio/sera partenza

Investire su bambini e bambine sin dalla primissima infanzia: le richieste di Cas alle istituzioni della Campania

kids have fun

Rendere più semplice l’accesso ai servizi a sostegno dei neogenitori e di quelli che lo stanno per diventare, in particolare le famiglie svantaggiate, attraverso un approccio integrato verso il tema della prima infanzia, partendo della gravidanza fino ad arrivare al terzo/sesto anno di vita dei bambini: è quanto chiedono alle istituzioni locali le realtà del terzo settore aderenti al coordinamento campano di Crescere al Sud.

Puntare sui minori è un investimento sociale strategico, soprattutto in regioni come la Campania, dove le situazioni di povertà e svantaggio, se non affrontate tempestivamente, possono produrre ulteriore marginalità ed esclusione.

Il Piano Legislativo Regionale pone una serie di obiettivi e linee guida che andranno declinati nei territori e sui quali andrà esercitato un controllo ed un’advocacy adeguati. La gravidanza è un fenomeno strettamente privato e in linea di massima le istituzioni non sono in grado di intercettare donne in attesa a meno che non si rechino spontaneamente presso ospedali, consultori, asl e così via. E se questo non accade fino alla nascita o addirittura oltre, lo stato e le sue istituzioni non sono al corrente dell’esistenza di una nuova vita e non possono tutelarla.

È per questo motivo che la rete di associazioni aderenti a Crescere al Sud chiede alle istituzioni di creare dei presìdi territoriali integrati, in cui i genitori possano trovare tutto ciò di cui hanno bisogno, dal consultorio al pediatra di base, dal nido a luoghi destinati alla socializzazione per le famiglie, per sentirsi effettivamente all’interno di una comunità su cui poter contare. Il che significa in automatico creare una rete di sostegno e una comunità attorno al minore dai suoi primi giorni di vita se non addirittura dalla gestazione.

Il primo passo da compiere è quello di istituire un registro della maternità grazie al quale individuare sin dalla gestazione donne in gravidanza e poterle sostenere adeguatamente. Poi saranno necessari dei presidi di contatto-accoglienza per le neomamme nei punti nascita per individuare situazioni a rischio e orientare i neogenitori ai servizi territoriali. Infine, per non rendere vani questi sforzi, bisognerà strutturare progetti familiari personalizzati per le condizioni di maggiore disagio attraverso tutor educativi ed equipe multidisciplinari.

Le associazioni del coordinamento campano di Crescere al Sud, inoltre, chiedono il diritto alla scuola sin dalla primissima infanzia. Fino ai 3 anni, infatti, i bambini non hanno diritto alla scuola, intesa come luogo di apprendimento e socializzazione che si rivelano fondamentali sin dai primissimi giorni di vita. L’asilo nido è un luogo fondamentale non solo per il genitore ma anche per il bambino. Per questo non dovrebbe essere un servizio a pagamento per le famiglie e per i bambini.

Se davvero si vuole offrire sostegno alla genitorialità, concludono le realtà del terzo settore, è necessario rafforzare i sistemi di lavoro integrato e le collaborazioni tra pubblico/privato. Ospedali, asl, consultori e nidi, pur facendo parte di un medesimo sistema, spesso non comunicano tra loro. Con un network consolidato, invece, si potrebbe davvero affrontare in modo efficace ogni situazione critica e offrire un sostegno a 360 gradi a chi ne abbia bisogno.