Melito un villaggio da ricostruire
La ragazzina e il branco: si mobilita la rete delle associazioni di Crescere al Sud
La ragazzina e il branco: si mobilita la rete delle associazioni di Crescere al Sud
A breve l’insediamento del Coordinamento di tutti i soggetti coinvolti
Cooperazioni atte a costruire efficaci comunità educanti, e contrasto alla povertà educativa in Calabria, sono i temi al centro della due giorni seminariale promossa dalla rete Crescere al Sud che si svolgerà sulla sila piccola a villaggio Mancuso domenica 4 e lunedi 5 settembre. L’evento, immaginato come seminario di studio e di progettazione partecipata dal basso, nasce in stretta sinergia tra il network calabrese delle associazioni aderenti all’alleanza «Crescere al Sud» ed una serie di scuole pubbliche calabresi distribuite su tutto il territorio regionale ed aperte alle alleanze educative utili a contrastare l’insuccesso formativo e la dispersione scolastica.
Le associazioni aderenti al coordinamento calabrese dell’alleanza educativa “Crescere al sud”, riunitesi a Villaggio Mancuso sul tema ”Reti e progettazioni socioeducative in Calabria. Alleanze operative per la costruzione di maggiori opportunità formative per i minori calabresi”, esprimono sdegno per l’inaudita violenza subita da una minore a Melito Porto Salvo.
“Riteniamo – si legge in una nota della rete – che tutto il sistema sociale, in questa triste vicenda, ha manifestato la propria vulnerabilità e la propria incapacità di essere comunità educante. Si è registrata, infatti, una sordità delle istituzioni e della società in cui la minore vive. Il tutto è ancora più grave se si rapporta alle modalità temporali del suo manifestarsi e la sconfitta diventa ancora più stridente per una comunità incapace di intercettare i segni del disagio e di codificarli, confermando una disgregazione totale delle strutture di socializzazione tradizionali, un analfabetismo relazionale raccapricciante.
Un antico proverbio africano, infatti, dice che per crescere un ragazzo serve un intero villaggio: senza però un buon villaggio un ragazzo fatica a diventare adulto. A Melito di Porto Salvo, e in Calabria, il villaggio, inteso come comunità educante, è tutto da ricostruire, ed è da qui, da questa consapevolezza che occorre ripartire, interrogandosi, per immaginare un’operatività educativa che non cada brutalmente nel vuoto, tracciando traiettorie e nuovi orizzonti possibili.
Quanto accaduto deve spingere ad impegni improcrastinabili per tutti: per le istituzioni, che dovrebbero investire in serie politiche a favore dell’infanzia e dell’adolescenza ed in politiche di sostegno per i centri contro la violenza alle donne; per tutto il mondo dell’associazionismo, che deve sviluppare strategie educative in grado di accogliere, decifrare e decodificare i bisogni dei minori.
Occorre attivare luoghi di ascolto, dove ci siano persone capaci di sostenere le famiglie nel loro delicato ruolo genitoriale, implementando le competenze educative. Occorre conquistare la fiducia dei giovani, proponendo educatori affidabili e capaci di cogliere i segni del malessere.
Il coordinamento calabrese dell’alleanza educativa “Crescere al sud”, sostenuto nel proprio operare da Fondazione con il Sud e Save the Children, si costituirà parte civile, non come sterile gesto tecnico, ma come segno attraverso il quale si possa continuare a mantenere la rotta sulle priorità educative. Con lo stesso spirito aderisce alla manifestazione organizzata a Melito Porto Salvo per il prossimo nove settembre. Affinché non si passi dall’attenzione mediatica al silenzio assordante di quando si spengono i riflettori, il nostro impegno ulteriore sarà quello di sollecitare servizi diretti alla prevenzione ed all’educazione, con l’attivazione di investimenti seri e continuativi in risorse umane e finanziarie”.