Il nostro viaggio
Crescere al Sud: 60 ragazze e ragazzi siciliani, calabresi, pugliesi e campani sono arrivati a Roma, dopo un viaggio di 7 giorni nel cuore del Mezzogiorno, per portare a Governo, parlamentari e Autorità Garante per l’Infanzia le loro richieste.
In un video-diario e nelle loro parole le testimonianze della grave mancanza di opportunità e servizi, le richieste e le proposte alle Istituzioni a nome di migliaia di coetanei e bambini incontrati lungo il viaggio del pullman di Crescere al Sud partito da Palermo il 22 maggio scorso.
Hanno voluto denunciare la corsa ad ostacoli a cui sono costretti ogni giorno gli oltre 60 ragazzi e ragazze siciliani, calabresi, pugliesi e campani di Crescere al Sud – la rete di 80 organizzazioni impegnate nella promozione e tutela dei diritti dei minori nel Mezzogiorno, promossa da Save the Children e Fondazione con il Sud – che oggi hanno incontrato, al termine di un viaggio in pullman che in 7 giorni li ha portati da Palermo aRoma, facendo tappa a Catania, Locri, Cosenza, Taranto, Bari, Napoli e Casal di Principe, il Sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, la Vice-Presidente Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, Sandra Zampa, e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora.
L’incontro si è aperto con la presentazione da parte dei ragazzi e delle ragazze di un video-diario realizzato durante il viaggio, con il quale sono stati rivissuti i momenti più significativi a partire dall’incontro inaugurale del 22 maggio a Palermo con ilSottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, con il quale si è discusso di come contrastare la dispersione scolastica, che riguarda in Sicilia 1 ragazzo su 4 (oltre il 25%, il tasso più alto in Italia) anche a fronte della chiusura negli ultimi 3 anni di più di 20 centri di aggregazione giovanile delle periferie della città. A Catania, invece, una grande marcia di centinaia di ragazze e ragazzi ha attraversato le vie della città in ricordo della strage di Capaci per concludersi al quartiere del Librino, luogo simbolo di quanto le mafie possano condizionare la vita dei ragazzi negli oltre 420 Comuni commissariati per Mafia negli ultimi 5 anni nel Mezzogiorno. In Calabria, a Locri, in primo piano gli asili inagibili, le scuole fatiscenti e le strutture realizzate e mai aperte, nonostante i 38 milioni di euro stanziati per le politiche giovanili dopo l’uccisione di Franco Fortugno, mentre a Cosenza ci si è occupati della povertà di cultura che segna una Regione dove ben 7 ragazzi su 10 non hanno letto un libro nell’ultimo anno e mancano biblioteche scolastiche e pubbliche. InPuglia il Viaggio ha percorso l’abbandono dei quartieri di Taranto e Bari, caratterizzati dal degrado e dall’assenza di spazi verdi nella regione dove più alto è il numero di minori (solo 1 metro quadro ogni 4 abitanti a Taranto), e il 44% di loro non pratica alcuna attività sportiva. La cronica carenza di asili nido di alcune regioni del Mezzogiorno in evidenza nella tappa a Napoli e Casal di Principe in Campania, dove solo il 2% dei bambini 0-3 anni usufruisce di un servizio per la prima infanzia, insieme alla realtà dei minori “invisibili”, i tanti ragazzi e ragazze straniere che giungono da soli nel nostro Paese e che faticano ad integrarsi e a costruire una nuova vita.
Realtà testimoniate in prima persona dai ragazzi protagonisti del Viaggio, come Sara, 17 anni, di Locri, per la quale “il viaggio è cominciato pensando di essere soli, con tanti dubbi e tanti perché, e si è trasformato invece nella scoperta di nuove realtà, simili alla mia e con le stesse difficoltà. Un viaggio che parla di degrado sociale, ma incentrato sulla partecipazione attiva dei giovani nella società. Un viaggio che, per questo, parla di futuro. Il calore di Napoli, le mamme di Bari che lottano per il futuro dei loro figli, i ragazzi di Taranto che valorizzano al massimo il loro talento. Insomma, su tutto, la forza di lottare che abbiamo noi ragazzi quando in ballo c’è il nostro futuro”. Per Daniele, 17 anni, che vive a Napoli nel quartiere Scampia “il progetto di Crescere al Sud ha accomunato molte realtà distanti, ma simili nel sud Italia. Realtà fatte di ragazzi che hanno creato un legame attivo lungo tutto il viaggio, per provare insieme a far attuare quei cambiamenti concreti di cui noi abbiamo bisogno”.
“L’esperienza di Crescere al Sud ci insegna che costruendo alleanze tra esperienze e soggetti diversi possiamo fare emergere con forza tanto le denunce sulle tante, troppe, cose che non vanno quanto le proposte, molte e buone, per un Sud migliore. Ma soprattutto possiamo ridare voce e protagonismo ai ragazzi, alle loro speranze e alla voglia enorme di futuro che ha caratterizzato questo fantastico viaggio. Una risposta, questa, a quanti nonostante tutto considerano ancora il tema dei diritti e dei servizi all’infanzia, della cultura, della coesione sociale e del capitale umano come qualcosa di cui occuparsi dopo aver raggiunto lo sviluppo. E’ esattamente il contrario.” ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente di Fondazione con il Sud.
“Oggi abbiamo potuto vedere, attraverso le parole dei ragazzi e le immagini di questo viaggio, le tante e diverse tessere che compongono il mosaico di un Sud impoverito, dove gli under 18 in povertà assoluta sono quasi raddoppiati dal 2011, arrivando ad essere più di 707.000, il 50% dei minori in povertà assoluta dell’intero Paese, e il 19,1% dei loro coetanei contro il 10,9% di 4 anni fa. Ma i ragazzi e le ragazze che sono giunti a Roma hanno anche portato le loro proposte, le speranze e le aspirazioni di migliaia di coetanei e bambini incontrati nelle tante periferie geografiche e culturali del loro Sud, esprimendo il forte desiderio di poter continuare a crescere e costruire il loro futuro nella loro terra.” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.